È quasi impossibile non aver mai sentito parlare di Industria 4.0, un neologismo diffusissimo oggi, che identifica una trasformazione tecnologica finalizzata all’ottimizzazione della produttività e l’incremento della qualità produttiva. Dal 2017, in Italia sono interventi a sostegno della digitalizzazione delle piccole, medie e grandi imprese del settore manifatturiero. Ormai da qualche anno l’incentivo previsto per le aziende che scelgono di acquistare beni funzionali ai processi di trasformazione 4.0, è il Credito di imposta, utilizzabile in compensazione in tre quote annuali di pari importo, attraverso il modello F24.
Ma perché oggi è così conveniente investire nella digitalizzazione della produzione?

Il 2022 è stato un anno particolarmente fortunato per tutte quelle aziende che hanno scelto di aspettare per investire nella digitalizzazione dei propri processi produttivi. Di fatti, la legge di bilancio 2021 ed il Decreto aiuti del 2022, hanno notevolmente potenziando l’agevolazione fiscale prevista per investimenti in Software 4.0, facilitandone in tal modo l’acquisto.

Se fino al 2021 acquistando software, sistemi, piattaforme e applicazioni incluse nell’Allegato B alla legge n. 232/2016, un’azienda poteva recuperare solo il 20% del suo costo, oggi la percentuale è ben più alta. Per tutto il 2022 l’aliquota agevolativa per questa tipologia di investimenti è salita al 50%. Sarà sufficiente formalizzare l’ordine del proprio bene immateriale entro la fine dell’anno e pagare il 20% entro il 30 giugno 2023, per poter recuperare la metà del costo del proprio investimento.
Il tetto massimo dei costi ammissibili da parte dell’impresa per accedere alle agevolazioni è rimasto invariato ed è ancora fissato ad un milione di euro, ma già a partire dal 2023 e per tutto il 2025, il beneficio subirà una diminuzione, tornando in vigore la vecchia l’aliquota del 20%.
Questa è la ragione per cui investire oggi è la scelta migliore per ogni azienda che non abbia ancora avviato il suo percorso di trasformazione tecnologica.

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